MELISSANO
BEATA VERGINE MARIA DEL ROSARIO

LA NUOVA PARROCCHIALE
LA "GRANDE BELLEZZA"
La chiesa, sede della parrocchia omonima, fu costruita tra il 1885 e il 1902, su progetto dell'ing. Ferdinando Camposena, in considerazione della crescita della popolazione, alle cui esigenze non rispondeva più la vecchia sede parrocchiale, la cui collocazione impediva ogni ampliamento.
La facciata, in stile neoclassico, si presenta imponente ed appare alquanto soffocata dalla mancanza di una piazza antistante. Interamente in pietra leccese, è costituita da due ordini, definiti da una spessa cornice aggettante che la taglia a metà e la corona sulla sommità. L'ordine più basso è ripartito in tre settori da otto lesene con capitelli corinzi, abbinate a due a due: il settore centrale, più ampio, è segnato da un grande arco, sotto il quale trova posto la porta principale, definita da due lesene laterali su basamento, culminanti in altrettanti capitelli corinzi, reggenti l'architrave su cui poggia il timpano a lunetta emisferica a vetro; i due settori laterali, perfettamente simmetrici, ospitano le due porte laterali, costruite allo stesso modo di quella centrale, sia pure in dimensioni più ridotte. L'ordine più alto ripropone la tripartizione dell'altro, scandita da uguali lesene con capitelli corinzi: nel settore centrale, trova posto un grande finestrone a bifora, inquadrato da due lesene laterali con capitelli corinzi, su cui poggia il timpano sormontato da volute e girali; due vetrate istoriate, raffiguranti simbolicamente i sacramenti del Matrimonio e dell'Ordine Sacro, e una vetrata tonda raffigurante il monogramma di Cristo (PX), sono state realizzate nel 1989; nei due settori laterali vi sono due grandi nicchie, anch'esse inquadrate da due lesene ciascuna con capitelli corinzi e timpano sormontato da girali e volute, al pari del finestrone centrale, ma meno larghe di quello. Un frontone triangolare, al cui vertice vi è una croce fiorita in pietra leccese, culmina l'intera facciata, alta in totale circa 18 metri da terra.
L' interno si presenta a croce latina, con tre navate e il transetto: la navata centrale culmina nell'abside; la navata di destra culmina nella cappella del Sacramento; la navata di sinistra culmina nella sacrestia. La copertura dell'intero edificio è a volta a stella, disposta su due livelli: più basse le volte delle navate laterali e più alte tutte le altre. La navata centrale, più ampia delle navate laterali, è separata da esse da una serie di pilastri quadrangolari, decorati con lesene e capitelli corinzi, il tutto in pietra leccese, e collegati tra loro da archi a tutto sesto; allo stesso modo i pilastri sono collegati lungo le navate laterali con i muri perimetrali della chiesa, distribuendo lo spazio di queste in tre cappelle aperte per lato. Uno spesso cornicione attraversa orizzontalmente tutta la chiesa individuando i due ordini di cui è composta anche all'interno, in simmetria con la suddivisione della facciata. Al di sopra del cornicione mediano si aprono tutte le finestre, tre per lato nella navata, una per parte a forma di bifora nei due lati del transetto e sul muro di fondo dell'abside; tutte sono corredate da cornici e timpano in pietra leccese. Le volte delle navate sono decorate con pitture a tempera, realizzate da Augusto Silvestri da Racale agli inizi degli anni Sessanta: le decorazioni della navata centrale ripropongono il testo delle otto beatitudini evangeliche. Le volte del transetto e dell'abside sono state decorate intorno al 1930 da autore ignoto. Il pavimento è in lastre di marmo di Carrara bianco e nero. Sui pilastri delle due navate laterali sono disposte in ordine le 14 stazioni della Via Crucis , costituite da formelle in cartapesta di buona fattura, inquadrate in cornici composite, degli inizi del sec. XX.
Sulla controfacciata, nell'ordine inferiore vi è una grande tela di Luigi Scorrano (fine del sec. XIX - inizi del sec. XX) raffigurante sul lato destro il Crocifisso con ai piedi la Maddalena , sul lato sinistro la Vergine Maria ai piedi della croce di Gesù; al di sotto, in corrispondenza ai due soggetti, sono decorati a tempera quattro puttini, che a due a due reggono un cartiglio. 1
Nell'ordine superiore un'altra grande tela, dello stesso autore e della medesima epoca, raffigura a destra S.Rita da Cascia in ginocchio davanti all'altare, a sinistra un Crocifisso in gloria da cui parte un raggio di luce che va a colpire la fronte di S.Rita
Nella navata destra , in ordine si ammira:
* sulla porta laterale destra in un ovale dipinto a tempera al di sopra della lunetta a vetro vi è un'epigrafe; 2
* sul muro di fondo della prima campata vi è un'altra epigrafe dipinta a tempera su di un cartiglio a lapide; 3
* al di sopra dell'arco che separa la prima dalla seconda campata vi è un dipinto a tempera, realizzato da Leonida Cortese intorno al 1940, raffigurante l'Ostensorio Eucaristico in gloria, contornato da angeli in adorazione e con in basso sei figure umane (uomini, donne e fanciulli) in preghiera; 4
* sul muro di fondo della seconda campata trova posto un altare in pietra leccese, con al centro una rappresentazione in cartepesta della Madonna del Carmine, opera di Giuseppe Manzo del 1897; in cima all'altare, in un ovale, è dipinto lo stemma dei Carmelitani;
* sull'arco che separa la seconda dalla prima campata è raffigurato un cielo nuvoloso, con un'iscrizione al centro; 5
* sull'arco che separa la seconda dalla terza campata è raffigurato un cielo nuvoloso, con un'iscrizione; 6
* sul muro di fondo della terza cappella vi è l'altare in pietra leccese e marmo dedicato a S.Giuseppe Patriarca , con quadro a rilievo in cartapesta, opera degli inizi del sec. XX;
* sull'arco che separa la terza dalla seconda cappella, vi è dipinto a tempera lo Sposalizio della Vergine Maria con S.Giuseppe , opera di Leonida Cortese del 1943;
.* sull'arco che separa la terza cappella dal transetto, vi è dipinto a tempera la Morte di S.Giuseppe , opera di Leonida Cortese del 1943.
Nel transetto destro:
* sul muro di fondo vi è un imponente altare in pietra leccese ben lavorata, con al centro un quadro ad olio raffigurante la Madonna del Rosario di Pompei , opera di Luigi Scorrano degli inizi del sec. XX; al di sopra vi è un'altra tela trapezoidale, dello stesso autore, raffigurante un angelo che regge un rosario;
* sull'arco che separa il transetto dalla navata destra vi è una tela, raffigurante l'Istituzione della festa della Madonna del Rosario ad opera di S.Pio V dopo la Battaglia di Lepanto;
* sull'arco che dà accesso alla cappella del Santissimo Sacramento vi è una tela raffigurante S.Teresa di Gesù Bambino con angeli che sorreggono un cartiglio; 7 al di sotto della tela, due putti dipinti a tempera sostengono un altro cartiglio; 8
* al di sopra del cornicione vi è al centro una finestra a bifora corredata di due grandi vetrate istoriate, raffiguranti simbolicamente il Battesimo e la Cresima , e di un'altra vetrata piccola tonda, in cui è raffigurato il triangolo con al centro un occhio, simbolo della Trinità, tutte e tre realizzate nel 1989; accanto alla finestra sono dipinti a destra S.Ambrogio , inscritto in un tondo con l'epigrafe: S.Ambrosius, e S.Paolo inscritto in una cornice composita con l'epigrafe: S.Paulus; a sinistra S.Agostino , inscritto in un tondo con l'epigrafe: S. Augustinus, e il Sacro Cuore di Gesù , inscritto in una cornice composita con l'epigrafe: Cor Jesu Eucaristicum;
* sulla volta del transetto in un tondo è dipinto a tempera un angelo e l'iscrizione: BEATI I MISERICORDIOISI.
Alla cappella del Santissimo Sacramento si accede attraverso un arco simile a quelli che separano le diverse campate delle navate laterali; è costituita da due campate, voltate a stella, interamente decorate con angeli che reggono turiboli fumiganti, serti di fiori, volute, simboli dei sacramenti; sul muro di fondo vi è l'altare in marmo di Carrara, realizzato nel 1900, sovrastato da una finestra con cornice in marmo di Carrara, corredata di vetrata istoriata raffigurante in maniera stilizzata la croce e l'Eucaristia, realizzata nel 1998; al di sopra della finestra vi è un cartiglio.10
L' abside , costituita da due campate, è quadrangolare e contiene nella prima campata il presbiterio , con l' altare maggiore in marmo di Carrara, sovrastato da una grande Crocifisso in cartapesta (metà del sec. XX), e nella seconda campata il coro ligneo sovrastato da un soppalco in legno su cui trova posto l' organo a canne del sec. XVIII (proveniente dalla vecchia chiesa parrocchiale); al centro del soppalco vi è lo stemma di Casarano (capoluogo quando Melissano era frazione). In una nicchia a muro posta nella prima campata a destra è custodita la statua lignea del Patrono S.Antonio di Padova (sec. XVIII); al di sopra vi è una tela raffigurante S.Antonio che dispensa il pane ai poveri (datata 1931), sotto la quale due putti dipinti reggono un cartiglio con epigrafe;11
Nella seconda campata a destra, una porta lignea mette in comunicazione il coro con la cappella del Santissimo; al di sopra della porta vi è un cartiglio dipinto con iscrizione.12
Sempre nella seconda campata a sinistra, una porta lignea immette nella sacrestia; al di sopra della porta vi è un cartiglio con iscrizione. 13
In una nicchia a muro posta sulla parte sinistra della prima campata è custodito il gruppo statuario in cartapesta, raffigurante la Madonna del Rosario seduta su una nuvola con ai piedi i Santi Domenico e Caterina da Siena, opera di Giuseppe Manzo (inizi del sec. XX); al di sopra vi è una tela raffigurante la Madonna di Lourdes (datata 1931), sotto la quale due putti dipinti a tempera reggono un cartiglio con epigrafe. 14
La volta dell'abside è interamente decorata a tempera; al centro della prima campata vi è in una croce gemmata inscitta in un tondo, mentre sul muro di destra è raffigurato l' Evangelista Giovanni , inscritto in una cornice composita, con l'epigrafe: S.Yoannes , e sul muro di destra è raffigurato l' Evangelista Marco , inscritto in una cornice composita, con l'epigrafe : S.Marcus ; al centro della seconda campata è raffigurata la colomba, simbolo dello Spirito Santo , inscritta in un tondo, mentre sul muro di destra è raffigurato l' Evangelista Matteo , inscritto in una cornice composita, con l'epigrafe : S.Matthaeus , e sul muro di sinistra è raffigurato l' Evangelista Luca , inscritto in una cornice composita, con l'epigrafe: S.Lucas ; la finestra a bifora, posta in alto sul fondo dell'abside, è corredata di due vetrate istoriate, raffiguranti simbolicamente la Parola di Dio e l' Eucaristia , e una terza vetrata tonda, con il monogramma: JHS, 15 tutte e tre realizzate nel 1989.
La volta all' incrocio tra il transetto e la navata è decorata al centro con la figura dell' Eterno Padre , e sulle quattro vele le immagini di Abramo, Isacco, Giacobbe e Davide.
Nel transetto di sinistra :
* sul muro di fondo vi è un imponente altare in pietra leccese, simmetrico e simile a quello posto nel transetto destro, con al centro una tela raffigurante S.Antonio di Padova , opera di Luigi Scorrano degli inizi del sec. XX; in un tondo sopra la tela è dipinto un giglio e un libro della S.Scrittura; nella nicchia di sinistra dell'altare vi è una statuetta in cartapesta raffigurante S.Francesco d'Assisi , di Giuseppe Manzo (inizi del sec. XX), con sotto l'epigrafe: S.Franc.us 16; nella nicchia di destra dell'altare vi è una statuetta analoga alla prima, in cartapesta, raffigurante S.Chiara d'Assisi , di Giuseppe Manzo (inizi del sec. XX), con sotto l'epigrafe: S.ta Clara 17 ;
* sull'arco chiuso che dà accesso alla sacrestia vi è una tela raffigurante S.Antonio di Padova in gloria , con sotto due putti dipinti che reggono un cartiglio composito su cui vi è un'epigrafe; 18
* sull'arco che separa il transetto dalla navata sinistra vi è una tela raffigurante S.Antonio morente;
* sulla volta, interamente decorata, vi è al centro un puttino con l'iscrizione: Beati i puri di cuore , il tutto inscritto in un tondo; al di sopra dell'altare vi è un finestrone a bifora, corredata di due vetrate istoriate, raffiguranti i sacramenti della Penitenza e dell' Unzione degli infermi , e una terza vetrata tonda e più piccola, in cui compaiono le lettere greche: AW , tutte e tre realizzate nel 1989; a destra del finestrone sono dipinti S.Bernardo , inscritto in un tondo, con l'epigrafe: S.Bernardus , e S.Gregorio Armeno , inscritto in una cornice composita, con l'epigrafe: S.Gregorius Armenus ; a sinistra del finestrone sono dipinti S.Girolamo , inscritto in un tondo, con l'epigrafe: S.Hieronymus , e S.Pietro , inscritto in una cornice composita, con l'epigrafe: S.Petrus .
Nella navata sinistra , in ordine si ammira:
* sul muro di fondo della terza cappella a sinistra vi è un altare in pietra leccese lavorata, con quadro in cartapesta raffigurante la Deposizione di Gesù dalla croce , opera di Giuseppe Manzo del 1897;
* sull'arco che separa la terza cappella a sinistra dal transetto vi è dipinto a tempera un grande volto di Gesù coronato di spine, inscritto in un tondo, opera di Leonida Cortese del 1943;
* sull'arco che separa la terza dalla seconda cappella a sinistra vi è dipinto il volto dell'Addolorata , inscritto in un tondo, opera di Leonida Cortese del 1943;
* sul muro di fondo della seconda cappella a sinistra vi è un altare in pietra leccese lavorata, con quadro in cartapesta raffigurante S.Vito martire, opera di Giuseppe Manzo del 1900;
* sull'arco che separa la seconda dalla terza cappella a sinistra vi è dipinto un cartiglio sormontato da un'armatura e recante un'epigrafe; 19
* sull'arco che separa la seconda dalla prima cappella a sinistra vi è dipinto un cartiglio, sormontato da una croce e recante un'epigrafe; 20
* sul muro di fondo della prima campata a sinistra vi è dipinto un cartiglio a modo di lapide, recante un'epigrafe; 21
* sull'arco che separa la prima dalla seconda cappella a sinistra vi è un dipinto S.Giovanni Battista che guarda un Agnello in gloria , sotto il quale vi è l'epigrafe: Ecce Agnus Dei , opera di Leonida Cortese del 1943;
* al di sopra della porta laterale sinistra e della finestra a lunetta che la sormonta vi è un cartiglio dipinto, con un'epigrafe; 22
* a sinistra dell'ingresso principale vi è il fonte battesimale in marmi policromi, a forma di piramide, sovrastato da una statuetta del Battista.
Nella sacrestia si conserva una tela raffigurante S.Antonio di Padova (sec. XVII) proveniente dalla vecchia chiesa parrocchiale. La torre campanaria , piuttosto modesta rispetto alle proporzioni della chiesa e soprattutto della facciata, è stata costruita sul fianco sinistro della chiesa in concomitanza alla stessa e ospita tre campane.
La chiesa fu dedicata con rito liturgico l'8 febbraio 1902.

MELISSANO
Cenni Storici
Frazione di Taviano fino al 1884, divenne poi frazione di Casarano fino al 1922 e dal 1923 è comune autonomo. Lo stemma civico è rappresentato da un'ape con due bozzoli in testa e uno in punta. Il nome sembra essere derivato dalla notevole presenza nel suo territorio di un'erba officinale, la melissa o citronella.
Sant' Antonio di Padova
Il patrono è S.Antonio di Padova, la cui festa liturgica ricorre il 13 giugno, mentre i festeggiamenti civili si tengono nella prima domenica di settembre e nei giorni vicini, con la tradizionale fiera-mercato.
Madonna del Miracolo
La statuetta della “Madonna del Miracolo” manifestò improvvisamente un'abbondante sudorazione osservata da un gran numero di testimoni mentre un violento fenomeno meteorologico stava per abbattersi sul paese con tutta la sua forza distruttiva; il paese non ebbe danni considerevoli e il popolo attribuì lo scampato pericolo alla protezione della Vergine Maria. Da allora ogni anno tutta la popolazione si ferma il 24 febbraio per ricordare l'evento prodigioso.
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